domenica 26 gennaio 2014

politica

Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi: "Noi sempre leali con te, ma ascoltaci"

"Non c'è un suo erede, serve intorno al leader una classe dirigente leale e convinta", ha detto l'ex governatore della Puglia alla kermesse per i 20 anni di Forza Italia

 - "Noi ci siamo stati in questi 20 anni, ci siamo oggi e ci saremo nei giorni difficili e in quelli esaltanti". Lo ha detto Raffaele Fitto alla festa di Forza Italia a Bitritto (Bari). "Parteciperemo a tutte le gare che nel partito si avvieranno, ma non a quella degli incarichi", ha aggiunto. "La lealtà, caro presidente, impone di esserti sempre vicini, di dirti quello che pensiamo, ma tu ascolta il nostro impegno per costruire il futuro del partito".
Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi: "Noi sempre leali con te,  ma ascoltaci"
"Nessuno di noi - ha proseguito Fitto alla kermesse pugliese per la festa dei 20 anni di Forza Italia - si è mai sognato di chiudere la porta al rinnovamento del partito, ma oggi abbiamo bisogno di una splendida classe dirigente, quella che è impegnata nei consigli comunali o come sindaci".

"Presidente Berlusconi - ha aggiunto tra ovazioni e qualche militante che lo invocava come segretario del partito - è l'appello di chi ti è riconoscente per questi 20 anni, ma anche di chi è consapevole che lealtà vuol dire non tradire e sostenere le proprie ragioni all'interno di un partito". "Se qualcuno ha deciso nei mesi scorsi, non condividendo, di andare via ha sbagliato - ha concluso - Noi rimaniamo per costruire un grande partito".

"Non c'è un erede di Berlusconi" - "Non c'è un erede di Berlusconi. Noi siamo intorno a Berlusconi", ha detto ancora Fitto, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione. "Non c'è questo tema all'ordine del giorno", ha aggiunto perché "serve intorno a lui una classe dirigente leale e convinta".

"Mortificazione se le nomine sono tutte esterne" - "Io ho detto a Berlusconi che nominare esclusivamente gente dall'esterno, mortificherebbe e umilierebbe una classe dirigente che ha una forza e competenza cresciute molto in questi anni", ha sottolineato Fitto, parlando della nomina di Giovanni Toti. "Mi auguro - ha aggiunto - che su questo ci possa essere un lavoro importate anche da parte del presente Berlusconi nei prossimi giorni". "Se non lo farà - ha concluso - sarò al suo fianco con la stessa convinzione".

mercoledì 22 gennaio 2014

cineblog


I migliori film del 2013: la top 20 



I migliori film del 2013: la top 20 di Antonello Rodio
Nell'ambito della tradizionale celebrazione dell'annata di cinema che ci lasciamo alle spalle, abbiamo l'abitudine di pubblicare una Top 20 di redazione ricavata dalle preferenze personali di ognuno dei redattori di Movieplayer.it sulla base delle uscite italiane del 2013. Quest'anno abbiamo deciso di rendervi partecipi anche di questi singoli contributi: pubblicheremo dunque, in singole news, le top 20 personali, con in aggiunta un commento di ogni "curatore". Le news, che in totale saranno tredici, saranno infine raccolte nell'articolo di commento alla classifica generale delle preferenze dello staff, affinché tutti possano curiosare tra i colpi di fulmine dei singoli redattori. Se poi volete dare il vostro contributo e tirare quindi le somme sul vostro 2013 filmico (e televisivo), potete farlo partecipando a Movieplayer.it Awards.



"Chi lo avrebbe mai detto? Un film italiano in cima alla top 20 del 2013. Eppure la mia scelta è stata fatta senza esitazioni, senza il minimo dubbio. Segno che quando il talento di un regista si unisce al coraggio e alla voglia di esagerare, tutto è possibile. Ecco perché La grande bellezzasi guadagna la mia personale vetta del podio: Paolo Sorrentino, a parere di chi scrive il regista italiano contemporaneo con maggiore capacità di osare e farsi apprezzare a livello internazionale (e il freschissimo Golden Globe arriva come una puntuale conferma), riesce a emozionare, commuovere e stupire: sensazioni imprescindibili da regalare per un film che voglia restare davvero nel cuore e nell'anima. Sorrentino è riuscito nell'impresa abbinando uno stile virtuosistico ormai inconfondibile a contenuti di grande spessore: infatti dietro l'apparenza del semplice affresco di una Roma bifronte, abbagliante da morire nella sua bellezza ma oscenamente degradata nella sua mondanità superficiale e cafona, il regista italiano soddisfa l'ambizione di trattare temi più universali che mai.

Subito dietro a La grande bellezza, tanto di cappello a Zero Dark Thirty, un'avvincente e magistrale ricostruzione della cattura di Bin Laden che parte da lontano e arriva al traguardo con folgorante incisività: un film che conferma la maestrìa di Kathryn Bigelow nelle scene di azione e nelle dinamiche degli scenari di guerra.

Un posto sul podio se lo guadagna anche Quentin Tarantino, perché Django Unchained è un film più tarantiniano che mai e non si può scordare. Ma hanno incantato anche le insostenibili tensioni familiari de Il passato firmate da Asghar Farhadi, la vibrante narrazione di Prisoners(bella conferma per Denis Villeneuve dopo La donna che canta) e le derive esistenziali governate dal caso di Come un tuono.

Impossibile poi dimenticare le interpretazioni da urlo di Philip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix in The Master (anche se Paul Thomas Anderson non riesce ancora a ritrovare la perfetta magia di Magnolia) e quella di Judi Dench in Philomena, e poi ancora gli spazi sconfinati mozzafiato di Gravity, la velocità vintage di Rush, il graffio di Woody Allen in Blue Jasmine, la delicata e infinita storia d'amore di Before Midnight.

Ma fa immensamente piacere, tornando al cinema italiano, che nei primi venti trovino posto ancheViva la libertà (un altro incredibile Toni Servillo dopo quello de La grande bellezza) e il sorprendente esordio di Pif con La mafia uccide solo d'estate. Perché anche quest'ultimo film, proprio come quello di Sorrentino, è caratterizzato da un grande coraggio. E il coraggio, se utilizzato con saggezza e innestato su delle buone basi, va sempre premiato." (Antonello

notizie mondo

COME MONSANTO AVVELENA IL MONDO DA OLTRE 100 ANNI

Il gigante degli OGM Monsanto questa settimana ha paralizzato la sua richiesta all’UE di approvare i “nuovi progressi tecnologici”, ma questo non significa che gli europei non devono temere per la loro salute.
Oggi il nome Monsanto è associato principalmente agli OGM (organismi geneticamente modificati), ma uno sguardo alla storia della società mostra che il suo lavoro è stato collegato con aree molto diverse. Gli effetti di questo lavoro si fanno ancora sentire in tutto il mondo e in alcuni casi la scienza ha già dimostrano che hanno conseguenze estremamente dannose per l’ambiente e per la salute umana. 
1. Saccarina

Nel 1901 John Francis Queeny ha fondato l’azienda Monsanto Chemical Works a St. Louis, Missouri, per la produzione di sostituti dello zucchero per la Coca Cola. Nei primi dei 70 diversi studi, tra cui uno studio del National Cancer Institute USA, questi rivelarono che la saccarina provoca il cancro nei ratti e altri mammiferi. 


2. PCB (bifenili policlorurati)


Negli anni ’20 del secolo scorso, la Monsanto ha iniziato a produrre policlorobifenili, un elemento liquido refrigerante per trasformatori elettrici, condensatori e motori elettrici. Mezzo secolo dopo, l’Environmental Protection Agency statunitense ha presentato prove che i PCB causano il cancro negli animali e negli esseri umani.
Nel 1979 il Congresso degli Stati Uniti ne ha vietato la produzione. La Convenzione di Stoccolma sui Contaminanti Organici Persistenti ha vietato i PCB in tutto il mondo nel 2001. Nel 2003, la Monsanto ha pagato oltre 600 milioni di dollari agli abitanti di Anniston (Alabama), dove sorgeva la produzione di queste sostanze chimiche, che hanno subito gravi problemi di salute come il cancro, malattie del fegato e malattie neurologiche.
Secondo la ricerca condotta negli Stati Uniti nel 2011, questa sostanza chimica continua ad apparire nel sangue delle donne in gravidanza, mentre altri studi deducono un legame tra PCB e autismo.
3. Polistirolo

Nel 1941 Monsanto focalizzata sulla plastica e il polistirolo sintetico per l’imballaggio degli alimenti. Negli anni ’80 l’ Environmental Protection Agency USA lo ha classificato come il quinto prodotto chimico la cui produzione genera i rifiuti più pericolosi, ma viene ancora prodotto. 
4. Armi nucleari e bombe atomiche
Nel 1936 la Monsanto ha acquistato i Laboratori Thomas & Hochwalt nell’ Ohio che divenne il suo Dipartimento Centrale di Ricerca. Tra il 1943 e il 1945 questo dipartimento coordinò i propri sforzi con il Comitato di Ricerca della Difesa Nazionale degli Stati Uniti e si dedicò alla purificazione e la produzione di plutonio, e perfezionare prodotti chimici che vengono utilizzati come inneschi per le armi nucleari.
5. DDT (dicloro difenil tricloroetano)
Nel 1944, la Monsanto è stata uno dei primi produttori del DDT per combattere le zanzare che diffondono la malaria. Fu utilizzato in modo intensivo come insetticida in agricoltura. Nonostante decenni di pubblicità della Monsanto, che ha insistito sul fatto che il DDT era al sicuro, infine gli effetti cancerogeni furono confermati e nel 1972 il DDT è stato vietato su tutto il territorio degli Stati Uniti. Oggi è noto che provoca infertilità e fallimenti nello sviluppo degli embrioni. 
6. Doixina
Nel 1945 la Monsanto ha cominciato a promuovere l’uso di pesticidi chimici in agricoltura e prodotto l’erbicida 2,4,5-T, uno dei precursori dell’ Agente Orange contenente diossina. Le diossine si accumulano nella catena alimentare, soprattutto nel tessuto adiposo degli animali. Esse sono altamente tossiche e possono causare problemi di riproduzione e dello sviluppo, interessare il sistema immunitario, interferire con gli ormoni e quindi provocare il cancro. 
7. Agente Orange
Nel 60 Monsanto è stato uno dei produttori dell’ Agente Orange, usato come arma chimica nella guerra del Vietnam. Come conseguenza dell’uso dell’Agente Orange circa 400.000 persone sono state uccise o mutilate, 500.000 bambini sono nati con difetti alla nascita, 1 milione di persone portatori di handicap o che hanno avuto problemi di salute, tra cui i soldati statunitensi esposti alla sostanza durante gli attacchi eseguiti. I rapporti interni di Monsanto mostrano che la società era a conoscenza degli effetti tossici dell’ Agente Orange quando lo ha venduto al governo degli Stati Uniti.
8. “Fertilizzanti” prodotti dal petrolio

Nel 1955 la Monsanto ha iniziato questa pratica, dopo l’acquisto di una raffineria di petrolio. Il problema è che i fertilizzanti prodotti dal petrolio rendono sterile la terra, visto che uccidono i microrganismi benefici del suolo. 
9. Aspartame
L’aspartame è un dolcificante non calorico, che è 150-200 volte più dolce dello zucchero. E’ stato scoperto nel 1965 dalla multinazionale farmaceuticaGD Searl. Nel 1985 Monsanto acquistò GD Searl e ha iniziato la commercializzazione del dolcificante con il marchio NutraSweet.
Nel 2000 ha venduto il marchio. NutraSweet è postulato come l’elemento che è presente in 5.000 tipi di prodotti e viene consumato da 250 milioni di persone in tutto il mondo. E’ dichiarato sicuro per il consumo umano da più di 90 paesi. Nel febbraio 1994, il Dipartimento di Salute e Servizi Sociali degli Stati Uniti ha pubblicato l’elenco dei 94 effetti collaterali che la sostanza può avere sulla salute umana.
Nel 2012, sulla base dei dati dell’Istituto Ramazzini (Italia) che è riuscito a testare gli effetti cancerogeni di NutraSweet nei ratti, la Commissione Europea ha chiesto di avviare un nuovo processo di rivalutazione di questo composto. 
10. L’ormone della crescita bovino

La somatotropina bovina ricombinante (rBGH), detta anche ormone della crescita bovina, è un ormone geneticamente modificato della Monsanto che viene iniettato nel vacche da latte per aumentare la produzione di latte.
Secondo diverse indagini, soprattutto europee, vi è un collegamento tra latte rBGH e cancro della mammella, cancro del colon e della prostata nell’uomo. Si evidenzia che il prodotto provoca gli effetti più gravi nei bambini per due semplici motivi: bevono più latte rispetto agli adulti e hanno meno massa corporea per elaborare i contaminanti del latte. L’ormone è vietato in Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Israele, Unione Europea e Argentina.

mondo notizie

DI CARNE SI MUORE MA LE ISTITUZIONI NASCONDONO LA VERITÀ.

Nonostante la diffida e la denuncia avverso il precedente Ministro della Salute per mancata corretta informazione circa i danni, scientificamente e clinicamente dimostrati, derivanti dal consumo di carne alimentare, le Istituzioni continuano ad omettere la realtà.
E’ profondamente ingiusto nascondere la verità soprattutto su un tema principale come la salute, ai cittadini è stato tolto l’inalienabile diritto alla corretta e libera informazione, senza omissioni o censure. Come sempre gli interessi delle lobby, nella fattispecie rappresentate dalle industrie della carne, prevalgono sul diritto del popolo di sapere”- dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli –
“Non mi meraviglio se a dirigere l’ Istituto Nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione era il Prof. Cannella (ordinario di Scienza dell’alimentazione nella facoltà di Medicina dell’Università La Sapienza, dirigente della Scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione e del Centro interuniversitario internazionale di studi sulle culture alimentari mediterranee nonché membro del Consiglio Superiore di Sanità) che elogiava le doti salutistiche e nobili della carne criticando addirittura l’alimentazione vegetariana i cui praticanti avrebbero dovuti fare i salti mortali per combinare gli alimenti.
Ironia della sorte il salto mortale lo ha fatto lui, Cannella è morto all’età di soli 67 anni per tumore all’intestino.”
Malattie vascolari, cancri, ipertensione, diabete ed obesità i reali danni derivanti dall’assunzione alimentare di carne, il Prof. Umberto Veronesi direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia lo dichiara da anni:
“Attenti all’alimentazione innesca i tumori più del fumo, la prevenzione riduce i decessi più della medicina e comincia a tavola. I dati sul cancro al colon dimostrano che è quasi inesistente nei paesi a dieta priva di carne. Mangiare carne fa male, è cancerogena.”
L’oncologo ha spiegato che ad innescare il tumore sono nel 35% dei casi le cattive abitudini alimentari; seguono il tabacco (30%), le infezioni virali (10%), i fattori riproduttivi (7%), l’attività lavorativa e l’inquinamento (4%).
Dallo studio “ meat intake and mortality” pubblicato nel 2009 negli Stati Uniti sul bimestrale “ Archives of internal medicine” le conclusioni sono state che consumare carne lavorata, comunque di provenienza industriale, eleva il rischio di morte per tumore e malattie cardiache.
La Food and Drug Administration americana conferma: “chi consuma più di 80 grammi quotidiani di carne alza di 8 volte il rischio di tumori allo stomaco ed all’intestino, oltre che alla prostata per gli uomini ed al seno per le donne”.
Il World Cancer Research Fund (WCRF) e l’ American Institute for Cancer Research sottolineano come vi sia una chiara evidenza che le carni rosse e le carni lavorate siano causa di cancro al colon ponendo come obiettivo per la salute pubblica un consumo medio di 300 gr. a settimana (43 gr. al giorno) , e di evitare in modo assoluto carni processate, come pancetta, prosciutto, salame, salsicce, carne in scatola, ecc.
Lo studio effettuato dalla Oxford University – Unità cardiologica della Cornell University (ottobre 2010):”diminuendo il consumo di carne si eviterebbero, soltanto in Inghilterra, 31 mila morti per malattie cardovascolari, 9 mila per cancro e 5 mila per ictus ed il servizio sanitario (inglese ndr) risparmierebbe almeno 1,3 miliardi di euro; con l’eliminazione totale del consumo di carne le cifre aumenterebbero ancora di più“ .
Il cittadino britannico medio consuma 125 kg di carne l’anno, l’italiano medio intorno ai 92 kg l’anno. La ricerca della Oxford University ha calcolato quello che avverrebbe diminuendo il consumo a 11 kg l’anno ( 31 gr. giornalieri): si eviterebbero 45.361 morti.
La carne uccide anche in altri modi. La correlazione tra gli allevamenti intensivi, definiti dalla Food and Agricolture Organization, a nome delle Nazioni Unite, “un vivaio di malattie emergenti”e le sostanze chimiche somministrate nel settore carni: tirestatici, ormoni, beta agonisti, cortisonici, ormone della crescita, antibiotici metalli pesanti, mix di sostanze chimiche e mangimi inidonei, comporta lo sviluppo delle note pandemie ed episodi di straordinaria gravità come l’influenza aviaria nel 1999 e 2002, la cosiddetta mucca pazza nel 2001 o le carni suine irlandesi contaminate dalla diossina nel 2008 e l’influenza
A suina del 2009 proveniente dal Messico, causando migliaia di decessi in tutto il mondo. “Ogni volta che un virus entra in un nuovo ospite, può mutare”, spiega Michael Greger, responsabile salute pubblica alla Humane Society of United States: “Nelle fattorie con 50 capi, un virus ha solo 50 probabilità di mutare. In quelle con 5 mila maiali ha 50 mila possibilità di trasformarsi in un virus in grado di compiere il salto di specie passando dall’animale all’uomo”. Salto di specie che si è verificato in Messico tra maiali e uomini.

italia con manuela arcuri

MANUELA ARCURI: "SESSO CON BERLUSCONI PER SANREMO? PRIMA VEDERE CAMMELLO". E BERLUSCONI: "CANCELLATA"


Il "gran rifiuto" di Manuela Arcuri non vi fu: dalle carte dei magistrati di Bari e dai racconti dell'amica emerge come la ragazza non avrebbe detto no a una notte a tre con il premier per remore etiche, ma perché "prima vedere cammello". E Berlusconi si adirò: "Cancellata"
Certo, c'è chi dice no. Ma non per i motivi che hanno portato Manuela Arcuri a diventare una sorta di "eroina" della Rete. Insomma: la showgirl non si negò a Silvio Berlusconi (per lui Gianpaolo Tarantini aveva ideato una notte a tre: il premier, la Arcuri e Francesca Lana) per remore etiche, per un "gran rifiuto", ma perché "prima vedere cammello". Almeno stando a quanto emerge dalleintercettazioni rese pubbliche ieri dalla Procura di Bari e dal racconto, lì contenuto, fatto dalla sua amica, Francesca Lana, a Gianpaolo Tarantini.

"Prima vedere cammello"
"Manuela Arcuri e Francesca Lana, entrambe donne dello spettacolo, erano attratte dalla prospettiva, tracciata loro da Tarantini, di ottenere, prostituendosi, vantaggi per la propria carriera professionale (nel caso della Arcuri anche per il fratello) nel cinema e in televisione", scrive la Guardia di Finanza. "A quello dovete fargli un bel numero, tu e la tua amica", disse Tarantini alla Lana. Ma quando quest'ultima ne parlò con la Arcuri, questa le rispose: "Dobbiamo parlare di quella cosa a due. Minimo per quello ci deve... se dovessimo fare una cosa del genere... ci deve già avere il contratto firmato davanti...". Il 10 febbraio 2009, il giorno prima di una cena da Berlusconi, la Lana dice a Tarantini: "Manuela dice che se non vede sto cammello, fino a quando non ha una certezza... non fa nulla per lui. Io le ho detto: "Manu forse dovrebbe essere il contrario, prima fai qualcosa per lui..."". La Arcuri le aveva detto: "Frà però mo glielo devi dire del film, delle cose" (cioè degli incarichi professionali per il fratello), "è ora che gli parli". E la Lana: "Ho capito Manu, ma non glielo posso dire alle quattro di mattina quando stiamo dentro il letto...".

Il fratello da piazzare
La Arcuri era seccata perché il casting a cui il fratello avrebbe dovuto partecipare stava per chiudere, senza segnali. Il 28 gennaio 2009, la showgirl decide di chiamare Tarantini per "accennargli la cosa", non prima di aver telefonato a Berlusconi. A Tarantini la Arcuri dice che "se il presidente le avesse fatto il favore richiesto sarebbe stato da lei ben ricompensato" alludendo - annota la Guardia di finanza - "alla prestazione sessuale richiesta".

E la Arcuri disse: "Berlusconi è il mio sogno proibito"
Tra berlusconi e la Arcuri i rapporti, inizalmente, erano tranquilli. Lo testimonia una telefonata di Tarantini al premier, in cui l'imprenditore passa al premier proprio la Arcuri. "Presidente le passo una persona che la vuole salutare a volo", dice Tarantini, prima di passare il telefono a Manuela Arcuri). "Vabbè, sono avvilita..", dice lei al premier. "Avevo un numero vecchio che non funziona più, avevo mandato un messaggino di auguri al compleanno senza risposta ovviamente, quindi ho detto a Gianpi: "Senti come facciamo che qui mi ha abbandonato completamente il presidente?". Sono Manuela". Berlusconi: Ciao, tutto bene?". Arcuri: "Tutto bene, ma hai cambiato numero e non mi dici niente?". Berlusconi: "E lo so, ma qua mi controllano tutto e quindi francamente mi fanno fare delle cose che non sono normali, quindi può darsi che abbia avuto qualche defaillance, ti prego di scusarmi. Come stai? Spero di vederti presto". Dopo qualche altra battuta, Tarantini torna al telefono e Berlusconi gli chiede: "E questa era l'Arcuri, no?". E dopo qualche decina di minuti è Tarantini a richiamare Berlusconi, chiedendogli: "Lei mi deve spiegare una cosa, ma alle donne cosa fa?... Lei (la Arcuri) ora mi ha detto "è il mo sogno proibito".

"Arcuri cancellata"
Tutto finisce, però, dopo il no della Arcuri e, soprattutto, un'intervista alle Iene (la trovate sopra) della stessa showgirl. "Ha fatto la figura della tr..., una figura da prostituta di strada", dice il premier commentando l'intervista. "Pensa che quella si era... Voleva star lì quella sera". Berlusconi: "Meno male che non è stata qui, perché senno mi sarei sentito imbarazzato di essere andato con un tr... così. Vabbè cancellata". Tarantini: "E vabbè ce ne sono tante