Non accontentiamoci di una vita mediocre, da piccolo cabotaggio. Nel giorno nell'Epifania e all'indomani dell'annuncio dello storico viaggio in Terra Santa il prossimo maggio Papa Francesco sprona i fedeli ad un scatto in avanti della propria vita, ricordando l'esempio dei magi, che furono capaci di alzare gli occhi al cielo, e seguire una stella.
«Nella festa dell'Epifania, in cui ricordiamo la manifestazione di Gesù all'umanità nel volto di un Bambino - ha esortato papa Francesco nell'omelia a San Pietro - sentiamo accanto a noi i Magi, come saggi compagni di strada. Il loro esempio ci aiuta ad alzare lo sguardo verso la stella e a seguire i grandi desideri del nostro cuore. Ci insegnano a non accontentarci di una vita mediocre, del piccolo cabotaggio, ma a lasciarci sempre affascinare da ciò che è buono, vero, bello, da Dio, che tutto questo lo è in modo sempre più grande. E ci insegnano a non lasciarci ingannare dalle apparenze, da ciò che per il mondo è grande, sapiente, potente. Non bisogna fermarsi lì. È necessario custodire la fede, in questo tempo è tanto importante custodire la fede - ha aggiunto a braccio - oltre il buio, oltre il fascino delle sirene, oltre la mondanità. Non bisogna accontentarsi dell'apparenza, della facciata. Bisogna andare oltre, verso Betlemme, là dove, - ha detto riprendendo il testo scritto - nella semplicità di una casa di periferia, tra una mamma e un papà pieni d'amore e di fede, risplende il Sole sorto dall'alto, il Re dell'universo».

E ha aggiunto che i magi seppero superare un momento di oscurità presso Erode e sfuggirono al torpore della notte del mondo, grazie a una «santa furbizia, quella scaltrezza spirituale che ci consente di riconoscere i pericoli e evitarli». Poi un richiamo alle difficoltà e ai rischi che corre la Chiesa: essere «città della luce, che riflette sul mondo la luce di Dio e aiuta gli uomini a camminare nelle sue vie. Questa è la vocazione e la missione del Popolo di Dio nel mondo», cioé della Chiesa. «Ma Gerusalemme può venire meno a questa chiamata del Signore».