mercoledì 8 gennaio 2014

SESSO E PORNO

COME NASCE UN AMORE
Con mia moglie abbiamo sempre avuto un rapporto per così dire molto... aperto. Quando lei ancora lavorava facendo dei turni di notte (in ospedale, come infermiera), e io sapevo che durante quelle ore avrebbe sicuramente avuto delle "distrazioni" che le piacevano tanto, capitava che andavo a cercarmele anch'io. Poi, al giorno dopo, ci raccontavamo come era andata. Così a cominciare dai primi mesi dopo il matrimonio, quando per una messa frase accennata mentre eravamo a letto, scoprii che mi piaceva che lei andasse con gli altri.
In precedenza c'era stato un episodio un po' burrascoso, in cui lei mi confessò che aveva fatto l'amore con il cognato, marito di sua sorella, e la cosa mi aveva fatto scoppiare di gelosia. Poi quella sera, a letto, partendo da un semplice riferimento a un medico che le faceva la corte, finì che mi eccitai, e cominciai a chiedere, sino a che lei mi disse che il giorno prima quel medico l'aveva portata in un appartamentino e avevano fatto sesso. 
Io godetti mentre lei parlava, rispondendo alle mie domande sempre più particolareggiate.
"Ti è piaciuto?"
«Sì»
"Cosa ti ha fatto?
«È venuto subito, appena entrato. Abbiamo un po' riso ppoi l'abbiamo fatto bene, È bravo, mi ha fatto venire tanto, due volte di seguito...».
Da quella volta è cominciato il nostro menage. Con lei che non si poneva limiti e io che mi beavo di sentire quelle storie mentre la penetravo fino a esploderle nella pancia.

Tra le storie che mi piuacevano di più c'erano i suoi incontri con il cognato. Non he il rapporto sessuale fosse continuato dalla prima volta – di sera, d'estate, sulla spiaggia, dopo aver fatto il bagno nudi – ma era capitato che una sera he lei aveva accompagnato il nostro piccolo dai nonni (io lavoravo fuori e dovendo andare a lavorare la mattina dopo, lei portava il piccolo a dormire dai nonni) incontrò il cognato. 
Bruna mi raccontò che lui dopo un po' se ne andò, ma quando poi anche lei se ne andò a casa successe che se lo ritrovò per strada, evidentemente ad aspettarla. 
«Non avevamo un discorso aperto noi due?» fu la domanda che le pose.
Era passato parecchio tempo dalla loro prima volta, e nel frattempo – come detto – il nostro rapporto si era assestato su una bella libertà, anche supportata dal fatto che io appunto ero via tutta la settimana.
Insomma, lei sorrise e si portò a casa il cognatone, come prendemmo a chiamarlo quando se ne parlava, per via dei suoi muscoli, indubbiamente invoglianti per una donna, a maggior ragione se una donna piuttosto troia come mia moglie.
Mi disse che quella sera rimasero assieme un paio d'ore con piena soddisfazione per entrambi, e da quella sera continuarono a vedersi, senza regolarità, ma anche senza mai lunghe interruzioni.
Nei racconti che mi faceva, o meglio, che mi facevo fare, mi disse che lui le chiedeva sempre di girarsi, di lasciarsi sodomizzare, ma che lei non voleva perché aveva paura. D'altra parte non l'aveva mai fatto neanche con me. 
Poi una sera mentre facevamo l'amore, si sottrasse dall'abbraccio e trafficò senza che io comprendessi che cosa faceva. Sentii solo che aveva parto un cassetto, quello del comodino da notte, e dopo un po' mi venne sopra. Avvertii qualcosa di strano, di freddo e umido, proprio sulla parte di lei che si stava appoggiando sul mio cazzo. Subito non capii, poi compresi, con enorme eccitazione. Con calma e delicatezze – «stai fermo, faccio io» furono le sue sole parole – si fece penetrare nel culo. 
Avevamo una fioca luce notturna accesa e vidi il suo sguardo traasfigurarsi, fino all'orgasmo che la fece urlare più del solito, molto più del solito. 
«Ti è piaciuto? le chiesi
«Sì. Tanto»
–Ti sei decisa, finalmente. Scommetto che l'hai fatto per lui, il cognatone...
«Come fai a saperlo? Mi ha detto che se non glielo do, non mi scopa più... allora...» furono le sue parole mentre si alzava per andare a sciacquarsi.
Da allora lo facemmo con regolarità, e lei dopo qualche tempo, alla mia domanda su chi avesse avuto il piacere di prenderla dietro, mi aveva risposto molto tranquillamente: «gli ultimi, tutti».

In quel periodo era letteralmentre divorata dal sesso. LO ammetteva anche lei. Una volta, appena ritornato da Milano, dove lavoravo, la presi ancora mezzi vestiti, e le chiesi se aveva già scopata quel giorno e mi rispose di sì, facendo un gesto con la mano come dire "altro che..."
–Perché, cosa hai fatto?
Subito non rispose.
–Dai...raccontami. Lo hai fatto più di una volta?
«Sì. Con quattro, due stamattina e due oggi pomeriggio. Poi sussurrando: «mi hanno pagato». A forza di ercare il modo di incontrare maschi che la prendessero sempre più energicamente dandole emozioni sempre più forti era finita a rispondere alle inserzioni, e a prostituirsi. Più per godere di quella condizione che per altro.
Tanto che un giorno dovetti consolarla. 
«Sono troppo puttana», mi aveva detto. 
E io a tranquillizzarla. 
–Stai tranquilla. A te piace, a loro piace, e a me piace. Va tutto bene, no?




Finalmente ero in grado di fare cose che mai avrei pensato di poter fare. Chiedere a una ragazza di uscire, cominciare e sostenere conversazioni con sconosciuti, essere in grado di avere successo là dove molti gettano la spugna al primo ostacolo.
Chi parla non è un ex-tossico uscito a fatica dalla spirale dell’eroina, è semplicemente un membro di NoFap , un sito nato come costola di Reddit che raccoglie decine di migliaia di utenti che si sono posti un obiettivo insolito: farla finita con lamasturbazione online. Per chi non fosse avvezzo ai neologismi del web, Fap è la rappresentazione onomatopeica dell’atto di masturbarsi. Ecco, gli utenti in questione si fanno simpaticamente chiamare “fapstronauts” predicano la “fapstinenza” e, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, fanno sul serio.
Tutto è cominciato nel 2011, quando un fapstronauta ante-litteram postò su Reddit un link a uno studio che dimostrava una correlazione diretta tra la frequenza delle eiaculazioni e i livelli ditestosterone nel maschio. Secondo i ricercatori del’Hangzou Normal College una settimana senza eiaculazioni porterebbe a un aumento del 45,7% del testosterone in circolo. Una variazione che, nelle speranze dei fapstronauti, produrrebbe notevolibenefici psico-fisici, tra cui: maggiore sicurezza, maggiore concentrazione, motivazione, libido e, secondo qualche utente particolarmente ottimista, maggiori dimensioni.
Per i porno-dipendenti, può fungere da terapia” spiegaAlexander Rhodes, fondatore di NoFap “Alcuni fapstronauti accedono alla piattaforma perché vogliono migliorare le proprie relazioni interpersonali, che si tratti del loro matrimonio e della propria vita da single. Per altri, si tratta semplicemente di una sfida con se stessi.
Fino a qui, potrebbe sembrare un’iniziativa goliardica e, volendo, un palliativo per quei sessodipendenti blandi che non intendono ricorrere ad alcuna terapia ufficiale. In realtà, NoFap prende la questione molto sul serio, al punto da tenere costantemente sott’occhio la letteratura scientifica alla ricerca di nuovi studi che aiutino a calibrare meglio la “terapia”. E, in un certo senso, hanno ragione.
Da un punto di vista scientifico, quello che è certo è che il cervello umano si è evoluto in un ambiente con una disponibilità sessuale assai più scarsa. Non è un caso se l’essere umano maschio tenda a sperimentare un’eccitazione maggiore e a raggiungere più in fretta l’orgasmo cambiando partner, piuttosto che mantenendo una relazione monogama. Il porno online consente all’uomo di sfruttare questa particolarità, illudendo il proprio cervello di avere di fronte centinaia di partner differenti e così a rinnovare artificialmente il proprio stato di eccitazione. Il che potrebbe anche andare bene, se non fosse che a lungo andare, questa sorta di sublimazione digitale dell’atto sessuale si trasforma in patologia.
Come ha brillantemente spiegato Gary Wilson, studioso di neuroscienza e curatore del sito YourBrainOnPorn, una fruizione prolungata di materiale pornografico sempre “fresco” induce una sorta di condizione di “dipendenza da eccitazione” che alla lunga può far incorrere l’onanista digitale in spiacevoli nevrosi come: fobia socialeansia da prestazionedepressioni, ossessioni compulsive varie, problemi di concentrazione etc. Agendo sul circuito del piacere, l’esposizione continua e “attiva” (ci siamo capiti) a materiale pornografico provoca una sorta di “riprogrammazione” dei percorsi mentali legati all’eccitazione generando una risposta attenuata al piacere derivante dall’atto sessuale, un’iper-reattività al materiale pornografico e un calo di motivazione e “forza di volontà”. Qualcosa di molto simile a quello che avviene per la dipendenza da droghe.
Per avvalorare la sua teoria, Wilson cita casi di persone porno-dipendenti che, semplicemente dando un taglio a YouPorn e simili, hanno riscontrato notevoli benefici psicofisici, come: calo dell’ansia,memoria migliore, e soprattutto, una maggiore sicurezza nell'approccio.
C’è un altro particolare molto interessante che aiuterà a comprendere meglio il problema. È stato acclarato che una dipendenza da porno online porta a un calo della libido, quello che però pochi sanno è che, una volta interrotta la dipendenza, il percorso di recupero varia a seconda dell’età del soggetto preso in esame. Nello specifico: gli uomini di 50 anni che danno un taglio al porno digitale impiegano in media 2 mesi a recuperare una normale erezione, quelli di 20 anni, invece, in media, di mesi ne impiegano più del doppio.
Possibile? Sì, possibile. E anche spiegabile. I cinquantenni hanno cominciato a fruire porno online ai suoi esordi, quando erano già adulti e quindi dopo aver completato la fase di sviluppo. Gli adolescenti di oggi invece hanno la possibilità di consumare materiale pornografico senza limiti di banda, varietà e frequenza, e sottopongono il proprio cervello a questo bombardamento pornografico in una fase in cui è al culmine della neuroplasticità e della produzione dopaminergica, incorrendo così più facilmente nello sviluppo di una dipendenza profonda.
Qual’è l’insegnamento che si dovrebbe trarre da questo articolo? Che siti come YouPorn e simili andrebbero banditi? Non sia mai. Continuate a trastullarvi come meglio credete. Ma ecco, magari non venitevi a lamentare se dopo anni di intesa dedizione all'onanismo 2.0 vi ritrovate nelle condizioni di un Don Jon , blindati nella vostra cameretta, mentre in salotto Scarlet Johansonn si annoia davanti alla televisione.

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