domenica 12 gennaio 2014

Google Maria De Filippi

C'è posta per te, la novità è un campo minato. Si prova a sperimentare ma con molta, molta calma...

La prima puntata della nuova edizione del programma condotto da Maria De Filippi su 


Da una parte, si può tranquillamente asserire frasi del tipo: “Perché introdurre novità in una trasmissione dal meccanismo oliato a meraviglia come C’è posta per te! E’ una follia!”. Dall’altra, si può replicare nel seguente modo: “Perché dopo sedici edizioni, il pubblico rischia di cadere in catalessi!”.
In effetti, appena iniziata la visione della prima puntata, la sensazione di déjà-vù è fortissima e il rischio di assistere ad una “replica in prima visione” è molto alto: c’è l’ospite super-inflazionato Gabriel Garko, il solito pavimento psichedelico, le storie che si alternano alle sorprese con i vips, le recite con i bambini e le lettere. La base solida del programma è stata confermata in toto e la conosciamo perfettamente.
Nell’edizione di quest’anno, però, è stata introdotta una novità, non un cambiamento epocale ma una timida variante, presentata quasi in punta di piedi. Dal resoconto della puntata che troverete di seguito, infatti, si può notare che, nella storia di Bruno e Paola, la busta è stata duplicata. L’idea è stata la seguente: per scongiurare il rischio di scioccare troppo la persona mandata a chiamare, il destinatario della posta viene “addolcito” con la prima busta per poi essere sottoposto, con maggiore calma, alla busta “pesante”.
Con un semplice escamotage scenografico, che considerato lo studio piccolo penalizza soltanto il pubblico in studio (e al telespettatore, questo poco importa), si è andato, quindi, a creare una specie di mini-domino di buste da aprire al quale il protagonista della storia si deve sottoporre, quasi come fosse un percorso emotivo da affrontare.
E l’idea, per quanto non sia rivoluzionaria e non stravolga per niente la natura della trasmissione, funziona.
Questa è la prova che, anche in una trasmissione rinomata come C’è posta per te, è possibile trovare il giusto compromesso tra la tradizione e l’innovazione, senza ricorrere a ribaltoni allaUomini e Donne, tanto per intenderci.
Servirebbe solo un po’ più di coraggio.

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