martedì 7 gennaio 2014

FILM RAI 4

I programmi di Rai 4

CRIME EUROPA

MARTEDÌ, DUE FILM A PARTIRE DALLE 21:10

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Dal 7 gennaio su Rai4, ogni martedì a partire dalle 21:10, doppio appuntamento di prima e seconda serata con una ricca rassegna di pellicole contemporanee europee di genere crime: dalla Francia alla Scandinavia, dalla Gran Bretagna alla Germania, per concludere con un eccentrico autore italiano, un viaggio in otto tappe attraverso un variegato paesaggio produttivo, caratterizzato dalla sempre più forte ibridazione fra radicate tradizioni nazionali e decise influenze d’oltreoceano. Tra i due film, spazio come sempre al magazineWonderland Crime.

Intersections
prima visione assoluta
martedì 7 gennaio, alle 21:10
in replica, domenica 12 gennaio, alle 23:15
mercoledì 22 gennaio, alle 00:25
Titolo originale: Collision
Produzione: Francia
Anno: 2013
Regia: David Marconi
Cast: Jaimie Alexander, Roschdy Zem, Frank Grillo

Ad aprire la rassegna non poteva che essere una produzione di Luc Besson, primo innovatore postmoderno della gloriosa tradizione del noir francese. Lo sfondo esotico-postcoloniale del deserto marocchino, il gioco perverso d’inganni e tradimento innescato da un triangolo amoroso, pongono idealmente Intersections (2013) nel solco del capostipite del genere Il bandito della Casbah (1937). Basta, d’altra parte, guardare al curriculum dello sceneggiatore e regista americanoDavid Marconi – citiamo su tutti il soggetto di Die Hard - Vivere o morire (2007) – per aspettarsi azione e adrenalina. Il piano della bella americana Taylor (Jaimie Alexander) e dell’amante Travis (Charlie Bewley), per uccidere il ricco marito di lei (Frank Grillo) durante la luna di miele in Marocco, prende infatti una piega inaspettata a seguito di un disastroso incidente stradale nel deserto. È l’inizio di una lunga odissea tra le dune, in cui i due novelli sposi – evidentemente tutt’altro che felici – sono affiancati da un contrabbandiere (Moussa Maaskri), da un donna con bambino (Marie-Josée Croze) e dal misterioso marocchino Saleh (Roschdy Zem). Un’ibridazione, dunque, tra America e Francia ben sintetizzata dalla composizione del cast: se la Alexander e Bewley vantano, rispettivamente, presenze in saghe di cassetta come Thor e Twilight, il franco-marocchino Roschdy Zem è, come già noto al nostro pubblico, uno dei volti più autorevoli del neo-polar, erede ideale dell’immigrato Lino Ventura nel ruolo di malinconico bandito o poliziotto di banlieue.

Nemico pubblico n. 1 - L’istinto di morte
martedì 7 gennaio, alle 23:15
in replica, sabato 11 gennaio, alle 00:45
Titolo originale: Mesrine: L’instinct de mort
Produzione: Francia
Anno: 2008
Regia: Jean-François Richet
Cast: Vincent Cassel, Cécile De France, Gérard Depardieu, Gilles Lellouche

Il look e le atmosfere del poliziesco transalpino anni settanta caratterizzano invece la proposta di seconda serata. Il dittico Nemico pubblico n. 1 (2008) porta sul grande schermo la vicenda di Jacques Mesrine, sicuramente la figura più celebre del banditismo francese degli anni settanta, per molti aspetti vicino a quel fenomeno, sociale e mediatico, che fu in Italia Renato Vallanzasca. Fisicamente poco somigliante al famigerato rapinatore, Vincent Cassel offre una straordinaria performance mimetica, istintivamente vicina al personaggio nel carattere duro, megalomane e irriverente. Firmano i due film lo sceneggiatore Abdel Raouf Dafri e il regista Jean-François Richet, entrambi passati dal cinema sociale sul disagio nella banlieue ai più spettacolari sviluppi del poliziesco d’azione transalpino, e qui non a caso capaci di bilanciare al meglio aderenza al dato di cronaca, ritmo incalzante ed efficacia drammaturgica. Il primo dei due film, Nemico pubblico n. 1 - L’istinto di morte, ricostruisce la parabola ascendente della carriera criminale di Mesrine: la traumatica esperienza della guerra d’Algeria, le prime rapine e i primi contatti con crimine il organizzato, fino alla fuga e al periodo trascorso in Canada, a fine anni sessanta. Nei panni della compagna Jeanne Schneider c’è Cécile De France, già nota al pubblico di Rai4 per il neo-slasher Alta tensione (2003), affiancata dalle star Gérard Depardieu e Gilles Lellouche.

Headhunters
martedì 14 gennaio, alle 21:10
in replica, sabato 18 gennaio, alle 22:45
Titolo originale: Hodejegerne
Produzione: Norvegia
Anno: 2011
Regia: Morten Tyldum
Cast: Aksel Hennie, Nikolaj Coster-Waldau, Synnøve Macody Lund

Se il recente boom della narrativa crime scandinava è comunemente associato a tinte cupe e contenuti forti – basti pensare alla trilogiaMillennium – non mancano, d’altra parte, romanzi di successo caratterizzati da una forte dose di black humor. È il caso de Il cacciatore di teste, best-seller del norvegese Jo Nesbø che rivisita con piglio caustico e accenti satirici la trama più classica della narrativa giallo-rosa: il furto di opere d’arte di valore inestimabile. Ex-calciatore passato al rock e alla scrittura nel corso degli anni novanta, Nesbø approda per la prima volta agli onori del grande schermo con Headhunters (2011), trasposizione del suo popolare romanzo – pubblicato in patria nel 2008 e tradotto in Italia nel 2013 – diretta daMorten Tyldum. Roger Brown (Aksel Hennie) è un reclutatore di manager, ma arrotonda il già ricco stipendio rubando opere d’arte grazie alla complicità di un addetto alla sicurezza (Eivind Sander) e della moglie gallerista (Synnøve Macody Lund). Quando scopre che il candidato alla direzione di una grande azienda tecnologica (Nikolaj Coster-Waldau) possiede una tela di Rubens, decide di mettersi subito all’opera: durante il furto scopre però le prove del tradimento della moglie, primo di una serie di imprevisti che complicheranno maledettamente il piano.

Nemico pubblico n. 1 - L’ora della fuga
martedì 14 gennaio, alle 23:15
in replica, sabato 18 gennaio, alle 00:25
Titolo originale: Mesrine: L’ennemi public n° 1
Produzione: Francia
Anno: 2008
Regia: Jean-François Richet
Cast: Vincent Cassel, Ludivine Sagnier, Mathieu Amalric, Samuel Le Bihan

Secondo film del dittico, Nemico pubblico n. 1 - L’ora della fuga (2008) segue la vicenda di Jacques Mesrine dal suo ritorno in Francia, nei primi anni settanta, ponendo in primo piano una spettacolare serie di evasioni e il suo avvicinamento agli ambienti dell’estrema sinistra, poi confluiti nell’organizzazione terroristica Action Directe. La nuova compagna Sylvia Jeanjacquot ha qui il volto di Ludivine Sagnier, mentreSamuel Le Bihan, già protagonista de Il patto dei lupi (2001), veste i panni del killer detto ‘la Portaerei’. Al centro della scena c’è, soprattutto, la serrata caccia all’uomo intrapresa dal tenace commissario Broussard (Olivier Gourmet, attore feticcio dei fratelli Dardenne), conclusa, nel novembre 1979, con l’uccisione del bandito, in un’azione di polizia circondata da non poche ombre. Tra i premi raccolti dai due film spiccano tre César (miglior regista, miglior protagonista e miglior sonoro) e un Lumière, ancora al miglior protagonista Vincent Cassel, doppiato nella versione italiana da Massimo Lodolo. 

Il rapinatore
prima visione assoluta
martedì 21 gennaio, alle 21:10
Titolo originale: Der Räuber
Titolo internazionale: The Robber
Produzione: Germania
Anno: 2010
Regia: Benjamin Heisenberg
Cast: Andreas Lust, Franziska Weisz, Johann Bednar

Presentato in concorso al Festival di Berlino, Il rapinatore (2010) porta sul grande schermo un romanzo di Martin Prinz, a sua volta ispirato alla storia vera dell’austriaco Johann Kastenberger, maratoneta degli anni ottanta con il vizio della rapina. Al secondo lungometraggio, il regista tedesco Benjamin Heisenberg mette in scena la vicenda con dovuta enfasi sui passaggi d’azione e – in particolare – sulle spettacolari fughe a piedi, effettuate dal protagonista dopo ogni colpo grazie alla non comune preparazione fisica. Spostato lo sfondo ai nostri giorni, l’adattamento per lo schermo, firmato dagli stessi Heisenberg e Prinz, chiama in causa anche il classico tema di genere dell’impossibilità di abbandonare il crimine, descrivendo la difficile relazione tra Johann (Andreas Lust) e l’assistente sociale Erika (Franziska Weisz). Se il personaggio di cronaca realizzava le sue rapine indossando una maschera di Ronald Reagan – come non pensare a Point Break? – il maratoneta della finzione cinematografica ha il volto coperto da un’anonima e inquietante maschera bianca.

Kill List
prima visione assoluta
martedì 21 gennaio, alle 23:00
Titolo originale: Kill List
Produzione: Gb
Anno: 2011
Regia: Ben Wheatley
Cast: Neil Maskell, Michael Smiley, MyAnna Burin

Opera seconda del britannico Ben WheatleyKill List (2011) sfoggia nelle prime sequenze un piglio sociologico degno dei connazionali Ken Loach o Mike Leigh, raccontando da vicino il disagio di una coppia benestante messa in crisi dalla disoccupazione. Scopriamo però molto presto che il lavoro da cui l’inquieto protagonista Jay (Neil Maskell) si è allontanato, a seguito di un non meglio precisato trauma, è quello di assassino su commissione. Racconto criminale, commedia e dramma sociale convivono tanto nell’acclamata opera prima del regista, Down Terrace (2009), quanto nel successivo Killer in viaggio (2012). Qui l’atmosfera è però decisamente più cupa: la tensione tra il protagonista e la moglie Shell (MyAnna Buring) tocca un apice drammatico; due strani indizi sembrano poi presagire il coinvolgimento dei protagonisti in una qualche pratica esoterica; il sospirato “ritorno al lavoro” di Jay, affiancato come sempre dall’amico Gal (Michael Smiley), si risolve, infine, in una discesa agli inferi della violenza e della vendetta. Wheatley confeziona un crescendo tanto imprevedibile, nei suoi cambi di registro, quanto implacabile nella sua forza visionaria, coronata dalla citazione notturna di un classico dell’horror made in Britain: The Wicker Man (1973). A conferma di un talento poliedrico, il regista è stato chiamato dalla BBC a dirigere i primi due episodi dell’ottava stagione di Doctor Who.

Henry
prima visione assoluta
martedì 28 gennaio, alle 21:10
Titolo originale: Henry
Produzione: Italia
Anno: 2010
Regia: Alessandro Piva
Cast: Carolina Crescentini, Claudio Gioè, Michele Riondino

Tratto da un romanzo di Giovanni Mastrangelo e interpretato da nomi di primo piano del nuovo star system italiano – su tutti quello di Carolina Crescentini – Henry (2010) è un noir decisamente atipico nel panorama nazionale. Il regista, sceneggiatore e produttore indipendenteAlessandro Piva si cala nel livido sottobosco criminale di Roma, tenendosi in bilico tra realismo esasperato e deformazioni grottesche, look pulp e sguardo d’autore, accenti umoristici e pessimismo senza speranza di riscatto. L’insegnante d’aerobica Nina (Crescentini) e il suo fidanzato Gianni (Michele Riondino), il commissario Silvestri (Claudio Gioè) e l’ispettore cocainomane Bellucci (un notevole Paolo Sassanelli) sono i personaggi in primo piano di una colorita e disperata galleria, protagonisti di un’indagine su un duplice omicidio maturato nel mondo dello spaccio. La Roma borgatara della banda della Magliana – ormai padrona indiscussa non solo della storia criminale, ma anche dell’immaginario letterario e cinetelevisivo italiano – lascia spazio a una metropoli tanto riconoscibile quanto anonima, una terra di nessuno dove clan meridionali e africani si scontrano per il controllo del mercato dell’eroina. Al gergo degli spacciatori ghanesi si deve, non a caso, il titolo della pellicola, premio del pubblico alla 28ª edizione del Torino Film Festival.

LaCapaGira
martedì 28 gennaio, alle 23:00
Titolo originale: LaCapaGira
Produzione: Italia
Anno: 2000
Regia: Alessandro Piva
Cast: Dino Abbrescia, Paolo Sassanelli, Dante Marmone

Se la matrice regionale è nel DNA della commedia italiana e ha ovviamente caratterizzato anche le sue declinazioni crime – si pensi alla babele di accenti e dialetti de I soliti ignoti (1958) – nell’ultimo decennio l’opera di Alessandro Piva ce ne ha regalato un’originale rivisitazione pulp. Il lungometraggio d’esordio LaCapaGira (2000) anticipa in tal senso le sperimentazioni drammatiche di Henry (2010), raccontando con humour grottesco e sguardo disilluso la vita di due piccoli malavitosi di Bari Vecchia. Imprescindibile dunque la scelta del dialetto – opportunamente sottotitolato – che ha per qualche mese rinverdito, con grande successo, l’antica pratica della distribuzione in sala su scala regionale. Dino Abbrescia e ancora Paolo Sassanelli vestono i panni di Minuicchio e Pasquale, manovali del contrabbando di sigarette e droga incaricati dal boss ‘Carrarmato’ (Mimmo Mancini) di recuperare un carico smarrito di cocaina proveniente dall’Albania. Piva è stato premiato per il film come miglior regista esordiente sia ai David di Donatello che ai Nastri d’argento.

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